[vc_row][vc_column width=”1/1″][vc_single_image image=”76″ alignment=”center” img_link_target=”_self” img_size=”1600×700″][/vc_column][/vc_row]
Una seconda possibilità
[vc_row font_color=”#000000″][vc_column width=”1/3″][vc_column_text]Laika, insieme con Mushka e Albina, due altri cagnetti presi a caso tra i bastardini nelle vie di Mosca, era stata scelta per la sua docilità, per la sua resistenza alle prove d’accelerazione nella centrifuga e per le sue dimensioni contenute.
Mushka, oltre che piccola, era, per sua ulteriore sfortuna, anche la più intelligente. Era servita per collaudare i rudimentali strumenti di bordo, un ventilatore automatico che avrebbe dovuto raffreddare l’abitacolo quando, nei momenti di esposizione al sole durante le orbite la temperatura fosse salita oltre i 20 gradi.
[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_column_text]Albina era stata sparata due volte con razzi, ma recuperata con paracadute dell’ogiva, per collaudare la resistenza al lancio.
Ma Laika pescò la paglia corta. Fu scelta per il glorioso evento. Fu lanciata a bordo della capsula spaziale sovietica Sputnik 2 senza sapere che per lei non era stato previsto nessun rientro trionfale.
Nel 3 novembre 1957, Laika fu il primo cane mandato in orbita dall’ uomo.
Secondo alcune fonti, Laika morì poche ore dopo l’entrata in orbita mentre altre stimano che Laika sopravvisse per circa dieci giorni (ipotesi inverisimile poiché le batterie che alimentavano i sistemi dello Sputnik 2 si esaurirono dopo circa sei giorni).[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_column_text]Ci piace pensare che Laika possa aver trovato una seconda possibilità sull’asteroide dove vive il Piccolo Principe.
L’ asteroide descritto da Antoine de Saint-Exupéry è luogo di magia e amore, dove le relazioni si fanno occasioni di crescita e profonde esperienze, così come Il piccolo campo.
Siete i benvenuti,
nuove esperienze nuove vite che si intrecciano[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]